Luca Dal Fabbro: l’acqua, un’opportunità per il futuro  

L’acqua è una grande opportunità per il Paese. È un’opportunità non divisiva, serve a tutti”: così Luca Dal Fabbro si è espresso sulla tematica centrale della gestione risorse idriche. Migliorare le cose significa investire. “Sarà costoso farlo? Forse sì, ma è un grandissimo investimento per il futuro, per i nostri figli e inostri nipoti. Ci vorrà un PNRR o un piano Marshall sull’acqua, credo che su questo il Governo debba lavorare”.

Il Presidente di Iren è intervenuto a margine della presentazione del Blue Book 2024, promosso da Utilitalia e realizzato dalla Fondazione Utilitatis. È stato presentato inoltre il Libro Bianco 2024 “Valore Acqua per l’Italia”, di The European House – Ambrosetti.

Per rendere più efficiente la pipeline è necessario agire sulle perdite: “I tubi italiani perdono il 60% dell’acqua che depuriamo”, ha spiegato Luca Dal Fabbro. Innanzitutto è doveroso agire su questi sprechi, riducendoli. Iren, nel suo piano strategico, sta investendo quasi 3 miliardi di euro per affrontare la gestione delle risorse idriche.

Noi disperdiamo il 90% delle gocce d’acqua che interessano il territorio, occorre quindi un grosso progetto di invasi nazionale, che noi come Iren sosteniamo con decisione”. C’è poi la questione delle acque reflue, da non sottovalutare: è importante non gettare via questa risorsa proveniente dalle attività agricole o industriali. “In altri paesi le raccolgono, noi le buttiamo in mare”. Se non le disperdessimo ma puntassimo invece alla loro raccolta e depurazione, otterremmo un grande risultato per la lotta agli sprechi.

Luca Dal Fabbro a Milano Finanza: il futuro di Iren  

4,7 miliardi di euro sono numeri importanti a livello internazionale”: così Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, commenta a Milano Finanza i risultati dell’obbligazione lanciata dalla multiutility che ha registrato richieste quasi 10 volte superiori all’importo offerto. I fattori premianti sono diversi: “una migliore visibilità di Iren a livello internazionale, la liquidità disponibile ora sui mercati e la decisione di partire a gennaio. Infine, aver spiegato che tramite la raccolta dei bond avremmo fatto investimenti green, sostenibili e quindi Esg compliant”.

Durante l’intervista a Milano Finanza, Luca Dal Fabbro ha parlato dei progetti per il settore idrico: l’obiettivo primario è la riduzione delle perdite, passando dal 30% al 20% entro il 2030. “Fondamentale è poi sviluppare il recupero delle acque reflue”, ha spiegato il presidente di Iren. “L’Italia spreca molta acqua, ora è necessario recuperarla per rimetterla in circolo nell’agricoltura”.

Per quanto riguarda l’economia circolare e il recupero dei materiali rari, Iren punta a diventare leader europeo in questo settore. “Oggi il 90% dei Raee italiani viene mandato all’estero per essere lavorato, a discapito della nostra economia”. L’impianto di Arezzo diventa quindi strategico per il Paese, non solo dal punto di vista economico. “Le crisi geopolitiche in corso generano criticità logistiche di approvvigionamento di questi materiali”, afferma Luca Dal Fabbro. “Avere una maggiore indipendenza, su questo fronte, ci permette di essere più resilienti”.

Per quanto riguarda invece i prezzi energetici, il presidente prevede che questi si manterranno costanti nei prossimi anni, salvo crisi non prevedibili. È necessario però aumentare il numero di rigassificatori.

Infine, per quanto riguarda l’asta per il mercato tutelato appena conclusa, Luca Dal Fabbro ha dichiarato: “Abbiamo acquisito 260 mila clienti, siamo soddisfatti. Siamo cresciuti in aree che ci interessano molto come Salerno e quella pugliese”.

Iren continua a puntare su innovazione e rinnovabili, su acqua ed economia circolare, mantenendo un occhio vigile sul futuro.

Luca Dal Fabbro, opportunità e sfide del mercato libero dell’energia

L’Italia si prepara a una trasformazione nel settore dell’energia con l’abolizione del mercato tutelato, aprendo le porte a nuove opportunità e sfide. Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha condiviso la sua prospettiva in occasione dell’ultimo appuntamento del tour “L’alfabeto del futuro” organizzato a Torino da “La Stampa” e dagli altri quotidiani della rete Gnn.  

Il Presidente di Iren vede il passaggio al mercato libero come un’opportunità per le famiglie italiane, permettendo loro di scegliere le migliori offerte tra le bollette. Nonostante le preoccupazioni, secondo Luca Dal Fabbro “scegliendo bene i piani tariffari si possono fare scelte convenienti”. Tuttavia, esiste il rischio di imbattersi in compagnie poco corrette, e su questo punto il Presidente di Iren è intransigente: “È responsabilità degli operatori dire le cose nel modo giusto, e sarà importante sanzionare chi invece se ne approfitta, per proteggere le famiglie”.

Per quanto riguarda invece la guerra dichiarata da alcuni ambientalisti contro i combustibili fossili, Luca Dal Fabbro è stato chiaro: “Promuovere le rinnovabili è giustissimo, infatti Iren è leader in Italia nel loro sviluppo. Il 40% dell’energia consumata nel Paese è rinnovabile, e nel 2022 l’80% dei nuovi impianti energetici costruiti hanno riguardato le energie verdi. Ma del metano ancora non si può fare a meno”. L’impegno verso le rinnovabili potrebbe essere maggiore e, come confermato dal Presidente, il lungo processo di approvazione per la costruzione di impianti solari o eolici andrebbe semplificato e accelerato. È quindi emersa anche la questione dell’efficienza industriale con un appello per un impegno comune nella produzione di batterie e pannelli fotovoltaici in Italia ed Europa.

La dipendenza dall’Algeria per il 40% del gas solleva domande sulla sicurezza energetica. Luca Dal Fabbro rassicura sull’importanza del rigassificatore mediterraneo di 12 miliardi di metri cubi all’anno come alternativa ai metanodotti vulnerabili provenienti da diversi Paesi.

Luca Dal Fabbro a “Quasar”: l’economia circolare parte da noi

Le materie prime critiche hanno un’importanza economica strategica. Si tratta di risorse preziose, di difficile reperibilità, che spesso siamo costretti a importare. Sono state individuate 34 materie prime critiche per l’industria continentale. “Sono la base di apparecchiature e strumenti fondamentali per la vita quotidiana, per la sicurezza e per l’approvvigionamento energetico”, ha spiegato Luca Dal Fabbro. Il presidente Iren ospite a “Quasar”, il programma Rai condotto dal prof. Valerio Rossi Albertini, ha elencato alcuni di questi materiali e la loro valenza. Il litio, ad esempio, è fondamentale per le batterie, il rame lo è per la realizzazione dei droni. Il palladio, l’oro e il cadmio invece si trovano spesso nelle apparecchiature elettromedicali.

In questo ambito, l’economia circolare è fondamentale”, afferma Luca Dal Fabbro. “Con una decina di impianti per il recupero delle materie prime critiche, in particolare dai RAEE, potremmo recuperare fino al 30% di questi materiali importanti per l’industria italiana. Salvaguardiamo così anche l’ambiente, riducendo l’impatto derivante dalle estrazioni e dal trasporto dei materiali”. Rendendo l’Italia più indipendente dal punto di vista degli approvvigionamenti, otteniamo un’industria più resiliente e competitiva, oltre a far risparmiare il Paese e le famiglie.

Parlando nello specifico dei Raee, il presidente Iren ha spiegato che si tratta di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche come cellulari, televisori e batterie. “È importante reimpostare la nostra industria pensando al recupero e al riutilizzo”, afferma Luca Dal Fabbro. “I primi attori di questo processo siamo noi: dobbiamo pensare che un cellulare è una miniera preziosa, dunque è importante recuperarne le componenti”. Piccoli gesti consapevoli possono aiutare l’economia circolare. Ad esempio, è possibile riconsegnare i dispositivi inutilizzati presso i raccoglitori, così che i materiali preziosi non vadano persi. “Dai cittadini alle grandi imprese fino alle pubbliche amministrazioni ci deve essere cooperazione e una linea comune”, afferma Dal Fabbro. “Le multiutility in questo processo hanno un ruolo fondamentale, avendo un ciclo integrato che va dal recupero dei rifiuti fino al loro trattamento e lavorazione. Il cittadino, dal canto suo, è un anello importantissimo della catena”.

Luca Dal Fabbro al Salone SRI 2023: la prospettiva di Iren in ambito ESG

Gli stoccaggi di gas in Italia sono pieni. La temperatura non è così bassa quindi i consumi non sono altissimi. Non si prevedono shock energetici, ma serve comunque molta prudenza date le guerre vicine a noi”: Luca Dal Fabbro si è espresso così ai microfoni de Il Giornale d’Italia. Il presidente Iren, intervenuto durante il Salone SRI 2023, ha parlato degli approvvigionamenti di gas e non solo.

Luca Dal Fabbro ha sottolineato la resilienza del nostro sistema di approvvigionamento, più preparato rispetto alla crisi si due anni fa. I prezzi del gas, tuttavia, anche se si sono assestati continuano a essere il doppio dei costi pre-guerra in Ucraina: “Se investiamo più nelle rinnovabili, importiamo gas liquefatto in condizioni migliori e perseguiamo i piani strategici di sviluppo delle rinnovabili in tutta Italia, si potrà determinare una riduzione della bolletta prospetticamente”.

Per quanto riguarda l’ambito ESG, Iren investe centinaia di milioni l’anno: “bisogna continuare così, non solo noi ovviamente ma tutto il sistema economico italiano.” Una questione da attenzionare è quella dei fattori ESG, come misurarli e monitorarli : “è molto importante poterli misurare, perché per raggiungere qualsiasi tipo di obiettivo la prima cosa è capire la numerica, come monitorare i risultati, come misurarli e come certificarli”.

Iren ha le idee chiare in fatto di ESG, il piano industriale presenta obiettivi concreti orientati alla transizione ecologica: “l’Italia”, ha commentato Dal Fabbro, “può diventare sempre più rinnovabile, ma si tratta di una maratona, una lunga corsa verso quella direzione”.

Luca Dal Fabbro a “Quasar”: l’acqua, l’oro blu da preservare

Nei prossimi anni siamo destinati ad avere un ambiente più caldo. Un problema di siccità prospettica maggiore, a cui si aggiunge il cuneo salino, cioè l’acqua di mare che entra nelle falde e nei fiumi inquinando i territori. L’Italia è la seconda potenza agroalimentare d’Europa, abbiamo quindi bisogno di molta acqua, siamo dei grandi consumatori”.

Luca Dal Fabbro è tornato ospite a “Quasar”, il programma Rai condotto dal prof. Valerio Rossi Albertini.

Gli interventi da mettere in atto per far fronte alla siccità, soprattutto in Pianura Padana, sono diversi: “Come Iren trattiamo tutto il ciclo idrico integrato e vediamo una diminuzione delle risorse nel territorio. Dobbiamo pensare a salvaguardarle e non disperderle. Il 90% di tutte le risorse idriche arriva dallo scioglimento dei ghiacci e dalle piogge, noi raccogliamo solo il 10% dell’acqua piovana. Perdiamo più del 40% dell’acqua trasportandola tramite condutture”.

Per affrontare queste criticità, Iren investe nell’ammodernamento dell’infrastruttura, ma non solo. Nel Piano Industriale al 2030 sono previsti 2 miliardi di euro spesi per questo settore, soprattutto per il trattamento e la riduzione delle perdite.

Come sottolineato da Luca Dal Fabbro a “Quasar”, l’acqua è anche una fonte stoccabile, utile a produrre energia rinnovabile.

Le direttive da seguire sono tre: la raccolta dell’acqua, la non dispersione delle acque depurate nelle tubazioni e il risparmio delle risorse idriche attraverso le buone pratiche di utilizzo.

Serve un nuovo PNRR dedicato all’acqua per evitare il problema della siccità”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro. “Dobbiamo pensare che la gestione delle acque sia un aspetto strategico per il Paese, al pari dell’energia e delle materie critiche”.

Luca Dal Fabbro a Ecomondo: Iren guarda al futuro dell’economia circolare

Luca Dal Fabbro ha preso parte alla 26esima edizione di Ecomondo a Rimini. Per l’occasione, il Presidente di Iren è stato intervistato da Il Giornale d’Italia e ha così commentato la manifestazione: “Ecomondo è una realtà che cresce sempre di più. Quest’anno è ancora più grande, si parla di economia circolare, di ambiente e quindi non potevamo mancare: siamo tra le aziende italiane leader nell’economia circolare”.

Lo stand Iren ha presentato tutti i prodotti e servizi, dando spazio anche alle aree di business: una tre giorni ricca di incontri con cittadini, clienti, operatori e partner. Al centro della discussione l’economia circolare: “Nell’ultimo anno abbiamo installato diversi impianti; abbiamo inaugurato Vercelli per il recupero dei pallet, abbiamo acquistato una partecipazione importante in un impianto che recupera materassi”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro. Quest’ultima startup in particolare, nata dall’iniziativa di due giovani piemontesi, permette a Iren di dare una spinta all’imprenditoria giovanile. Il Presidente ha poi menzionato l’impianto di biogas inaugurato a Gavassa, vicino a Reggio Emilia.

Abbiamo investito nel futuro dell’economia circolare, abbiamo un programma ulteriore di sviluppo in questi anni”, ha spiegato Luca Dal Fabbro. “Abbiamo inoltre appena ottenuto l’autorizzazione per un impianto che recupererà dalle schede elettroniche i materiali rari ad Arezzo”.

Il recupero dei materiali è importante per l’industria italiana. Le tensioni geopolitiche possono portare alla riduzione degli approvvigionamenti, per questo è bene non sprecare risorse preziose. Per non fermare le imprese, i rifiuti sono un tesoro a cielo aperto: vanno trasformati e valorizzati. Basti pensare, ad esempio, ai cellulari e ai computer, ricchi di palladio, rame, zinco e litio.

Luca Dal Fabbro all’Italian Energy Summit: l’idroelettrico e il futuro dell’energia  

Il settore idroelettrico ci offre una grande opportunità: con la valorizzazione degli impianti esistenti, saremmo in grado di generare in poco tempo 12 TWh”: Luca Dal Fabbro è intervenuto durante la 23esima edizione dell’Italian Energy Summit, una due giorni dedicata al mondo dell’energia e al suo ruolo nel processo di rilancio dell’economia del Paese.

Il Presidente di Gruppo Iren si è occupato, nello specifico, delle varie tematiche inerenti all’idroelettrico, mettendone in luce le potenzialità: “Con un investimento di 15 miliardi, si avrebbe un ritorno di 25 miliardi. Sarebbero investimenti “buoni”, che risponderebbero ad una visione di medio-lungo termine oggi estremamente necessaria”.

Un altro punto cardine è rappresentato dal dialogo con le istituzioni. In questo senso, “è fondamentale tenere a mente che l’acqua è un bene nazionale, di importanza strategica, soprattutto per il fatto che può essere stoccata”. Non può quindi essere lasciata in mano a fondi con una gestione finanziaria. Secondo Luca Dal Fabbro, “serve una visione industriale”. In questo contesto, le multiutility come Iren sono pivotali e devono essere supportate. Come spiegato dal Presidente di Gruppo Iren, è questa la strada per risolvere i problemi del settore idrico, per quanto riguarda la qualità e la quantità dell’acqua.

Iren è impegnata con oltre 300 milioni nel miglioramento delle reti idriche, sia nei territori di riferimento sia al sud, dove ha recentemente acquisito AcquaEnna e dove è pronta a cogliere altre opportunità”.

Luca Dal Fabbro all’Italian Energy Summit

Luca Dal Fabbro è intervenuto durante la 23esima edizione dell’Italian Energy Summit organizzata da Il Sole 24 Ore. Il Presidente Iren ha parlato del settore idroelettrico e delle sue potenzialità : “con la valorizzazione degli impianti esistenti, saremmo in grado di generare in poco tempo 12 TWh. Con un investimento medio di 15 miliardi, si avrebbe un ritorno di 25 miliardi”.

 

Luca Dal Fabbro: l’energia rinnovabile tra ecologia ed esigenze strategiche

Le rinnovabili non sono utili solo all’ambiente, ma anche a garantire alle nostre industrie energia a buon prezzo e – soprattutto – rendere l’Italia più resiliente di fronte a guerre, ricatti energetici e disastri naturali. Questa è la tesi sostenuta da Luca Dal Fabbro ed esposta al Forum Ambrosetti in un appuntamento tutto dedicato a investigare le relazioni tra geopolitica e settore energetico.

Secondo il Presidente di Iren, Enel e Snam hanno avuto un ruolo importante nel garantire l’approvvigionamento di gas in seguito alla crisi energetica scoppiata con la guerra in Ucraina, così come nell’abbassarne il prezzo a livello sostenibili. Tuttavia non ci si può fermare qui: è necessario approfittare della “calma piatta” per edificare un nuovo sistema energetico, più resiliente, e persino “immune alla guerre”. Luca Dal Fabbro elenca tre principi su cui deve essere basato: “la sicurezza dell’approvvigionamento, la competitività delle fonti e la sostenibilità”.

Considerazioni ancora più vitali per l’Italia, che è “il secondo paese più industrializzato d’Europa” e ha dunque un fabbisogno di energia più alto e urgente. Garantire energia a buon prezzo ai nostri imprenditori, secondo Luca Dal Fabbro, è innanzitutto una necessità strategica per le nostre economie: “Avere fonti non sostenibili significa avere fonti più costose, perché aumenteranno le tasse sulle emissioni di CO2, non diminuiranno.

Ma quali sono, di fatto, le soluzioni? Innanzitutto sul biogas, di cui l’Italia potrebbe generare “oltre 10 miliardi di metri cubi l’anno”, con un costo contenuto. Iren sta già lavorando in questo senso, attraverso il grande biodigestore di Reggio Emilia.

In secondo luogo, bisogna dare una “accelerazione” al processo di transizione ecologica, che passa specialmente attraverso lo snellimento della legislazione e della burocrazia. “Non è possibile che installiamo un impianto fotovoltaico in 5 anni, quando in Francia si fa in un anno e mezzo, in Germania in un anno. Non è possibile che di fronte a una crisi energetica come quella dell’anno scorso, noi impieghiamo 3 anni a fare un rigassificatore”, afferma Luca Dal Fabbro. “Dobbiamo pensare, per certe emergenze del paese, a condividere quali sono le priorità, ma anche a condividere quali sono le regole emergenziali, perché non siamo usciti da una fase emergenziale.

Importante anche pensare al tema dell’acqua: sia alla minaccia della siccità, che ha cominciato a serpeggiare proprio questa estate, che a quella dell’eccesso di acqua, che ha danneggiato l’Emilia Romagna. Iren sta programmando programmi per il recupero di acque reflue, che diminuiranno gli sprechi e aumenteranno l’efficienza. Oltre al programma idroelettrico sui cui Iren è già al lavoro da molti anni.

Luca Dal Fabbro presenta lo studio Iren-Ambrosetti sulle materie critiche  

Lo studio Iren-Ambrosetti dimostra che siamo un Paese di importatori di materie critiche importanti come platino, oro, rame. Tutte materie che oggi noi otteniamo dall’estero, soprattutto dalla Cina, per più del 95%”. Per far sì che non si presenti una crisi degli approvvigionamenti (pensiamo al gas russo e a come è cambiato lo scenario delle importazioni dopo il conflitto in Ucraina), è necessario che l’Italia trovi soluzioni alternative per rendersi più indipendente.

Luca Dal Fabbro, intervistato sull’argomento, ha presentato i punti cardine dello studio Iren-Ambrosetti durante l’annuale Forum The European House tenutosi a Cernobbio, sottolineando le criticità evidenziate dallo studio e le possibili soluzioni. 

La proposta” ha dichiarato il presidente di Iren, “è verificare dove possiamo approvvigionarci in maniera alternativa. Abbiamo scoperto che, con un investimento di circa mezzo miliardo di euro per una decina di impianti in tutto il Paese, potremmo recuperare il 20-30% minimo delle materie prime critiche che servono di più all’Italia”.

Iren è in prima linea per portare a compimento questo progetto e si pone come gruppo leader nel recupero dei materiali critici. L’impegno prosegue: vi è, ad esempio, l’impianto di Arezzo che sfrutta l’idrometallurgia, nonché il vantaggio della multiutility che già di per sé si pone in modo competitivo sul campo del raccoglimento e valorizzazione dei rifiuti. “Occorre ripensare il nostro modello industriale in un’ottica più rigenerativa, di recupero” afferma Luca Dal Fabbro.

Durante l’intervista al Forum The European House – Ambrosetti, il presidente Iren ha parlato anche della produzione energetica che cresce in particolare sul fotovoltaico, un settore che riesce ad avere prezzi competitivi in questo particolare momento storico. Si lavora inoltre per rendere più efficienti i sistemi idroelettrici, nonché per rafforzare gli impianti di produzione di biogas, un’altra risorsa del futuro che va sicuramente tenuta in considerazione.

Luca Dal Fabbro commenta i risultati semestrali di Gruppo Iren

Ricavi in calo, in quanto il costo dell’energia si è abbassato, ma EBITDA in crescita: Luca Dal Fabbro, intervistato da Elisa Piazza, è intervenuto durante una puntata di Caffè Affari – Class CNBC, per commentare i risultati raggiunti da Gruppo Iren con la semestrale appena conclusa. Il presidente esecutivo ha messo in luce performance che superano le attese, risultati raggiunti grazie al lavoro del team manageriale e di tutte le persone facenti parte del Gruppo.

La riduzione dei prezzi dell’energia è una buonissima notizia per il consumatore e per l’industria in generale” ha commentato Luca Dal Fabbro. “Abbiamo aumentato il nostro EBITDA rispetto al trimestre 2022 del 7,8%, il profitto è aumentato del 4,2% e la Guidance si attesta a +10% anno su anno”. La strada imboccata è quella “dell’aumento dell’efficienza per quanto riguarda la gestione caratteristica dell’azienda, attraverso delle ottimizzazioni operazionali e di funzionamento degli impianti, in particolare nelle aree di business correlate al mercato e alle rinnovabili”. L’integrazione delle acquisizioni concluse in Toscana è un ulteriore boost per fare ancora meglio nel prossimo futuro.

Le previsioni per l’anno 2023 “sono positive e soprattutto solide: siamo riusciti ad ottenere una piattaforma operazionale resiliente e flessibile, che ci rende una delle utility più resilienti sui vari scenari” ha commentato il presidente.

Oltre all’energia elettrica e fotovoltaica, l’impegno verte anche sull’economia circolare: “questo ci permette di diversificare molto le fonti di reddito, fonti in grande crescita di domanda e anche di prezzo”. Inoltre, Gruppo Iren sta investendo sul territorio per aumentare in generale la qualità del servizio: “puntiamo ad avere delle reti sempre più solide e di maggior qualità, senza dimenticarci l’acqua. Si tratta di un grande tema da non sottovalutare, vogliamo crescere in questo settore in quanto pensiamo che diventerà trainante per il Paese. Siamo in una posizione di forza in tal senso, essendo già da una decina d’anni presenti sia nel Nord che nel Sud Italia per quanto riguarda questo tema” ha spiegato Luca Dal Fabbro. È importante trattare l’acqua ma anche non disperderla, dunque lavorare sulla riduzione delle perdite.

Luca Dal Fabbro al convegno Utilitalia sul cambiamento climatico

“Prospettive gestionali di investimento nel cambiamento climatico”: questo il titolo dell’evento organizzato da Utilitalia durante il quale è intervenuto Luca Dal Fabbro per parlare di climate change e dei suoi impatti sulle attività economiche. A margine dell’evento, l’Assemblea Generale di Utilitalia ha ratificato la nomina di Luca Dal Fabbro, già Vice Presidente, a Vice Presidente Vicario.

Luca Dal Fabbro è Vice Presidente Vicario di Utilitalia

A margine dell’evento organizzato da Utilitalia e intitolato “Prospettive gestionali di investimento nel cambiamento climatico”, Luca Dal Fabbro ha ricevuto una nuova nomina: l’Assemblea Generale di Utilitalia ha ratificato il suo incarico, che passa da Vice Presidente a Vice Presidente Vicario della Fondazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche.

Luca Dal Fabbro è intervenuto durante l’evento con una riflessione sul climate change e su come i cambiamenti climatici impattino sulle attività economiche. Si è parlato quindi degli investimenti necessari per far fronte alla sfida del riscaldamento globale, così come del tema assicurativo e di quali siano le possibili opzioni da poter mettere in atto per la mitigazione del rischio. “Il Mediterraneo può essere considerato come un hotspot del cambiamento climatico, ovvero una delle zone del mondo che subirà maggiormente gli effetti del riscaldamento globale, poiché più vulnerabile” ha dichiarato Il Vice Presidente Vicario. Questo comporta l’incremento in frequenza e intensità degli eventi meteo-climatici estremi, un aumento che si sta già verificando.

La siccità e la gestione della risorsa idrica sono argomenti che devono diventare sempre più centrali per chi si occupa di ESG: il settore agricolo è quello che finora è stato maggiormente colpito dal climate change, con danni pari a 6 miliardi di euro in Italia e una perdita di oltre il 10% della produzione alimentare nel 2022. Anche l’ambito energetico è stato fortemente impattato dagli effetti della siccità, basti pensare alle difficoltà causate all’idroelettrico e al termoelettrico Quest’ultimo infatti necessita della risorsa idrica per il raffreddamento degli impianti.

Le azioni di mitigazione ed adattamento al cambiamento climatico necessiteranno di ingenti investimenti pubblici e privati”, ha spiegato Luca Dal Fabbro durante il suo intervento. “I paesi dell’UE si sono impegnati a spendere il 30% del bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027 e del Next Generation EU per progetti legati al clima”. Serve una strategia operativa che combini misure a breve termine e interventi a lungo-termine finalizzati all’efficientamento energetico. “Utilitalia ha recentemente stimato in 6 miliardi euro l’anno la necessità di investimenti nel settore idrico per fronteggiare adeguatamente gli impatti del cambiamento climatico”. In questo contesto, il PNRR e le altre pianificazioni di settore rappresentano delle preziose opportunità.

Iren ha previsto nel suo Piano Strategico al 2030 circa 10,5 miliardi di euro di investimenti, di cui 2 miliardi dedicati al servizio idrico.

Luca Dal Fabbro all’inaugurazione del Circular Wood

È stato inaugurato l’impianto Circular Wood di ASM Vercelli, società del Gruppo Iren, per la produzione di supporti logistici da legno proveniente esclusivamente dalla raccolta differenziata. “Questo impianto è un unicum a livello nazionale”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro, sottolineando che si tratta di “un ulteriore passo avanti, sia in termini di innovazione industriale, sia nella valorizzazione economica e ambientale del ciclo integrato dei rifiuti, a vantaggio del territorio e del sistema-Paese”.

Luca Dal Fabbro al Corriere: “I rifiuti? Sono le nostre miniere”  

Le multiutility, con la produzione di rinnovabili e il recupero di materie prime, sono diventate un modello di business molto importante in un momento in cui si deve investire nella transizione energetica e nell’economia circolare”: lo afferma Luca Dal Fabbro in una intervista al Corriere della Sera dedicata a economia circolare e materie rare.

In futuro l’Italia potrebbe soffrire la carenza di approvvigionamenti per quanto riguarda materiali critici come il tungsteno, il cadmio e il rame: riguardo a quest’ultimo in particolare, “avere la capacità e gli impianti per recuperarlo a un prezzo accettabile sarà fondamentale”, ha spiegato Luca Dal Fabbro. L’industria attuale infatti, si basa su tre pilastri energetici fondamentali che non possono venire a mancare: “disponibilità della risorsa, accessibilità di costo e sostenibilità ambientale”. La disponibilità di materie rare e strategiche è un altro punto cruciale.

In questo scenario complesso, non si può sottovalutare l’importanza delle multiutility: “Sono un modello di reale rigenerazione e non di semplice sfruttamento di risorse”. È in quest’ottica che si muove Iren, ad esempio con la controllata Iren Ambiente, nell’ambito del riciclo della plastica, della carta, del legno e dei metalli rari. Tutto questo è possibile grazie anche allo stretto legame con i territori in cui Iren opera: “I nostri impianti sono condivisi fin dalla progettazione con le comunità locali grazie a una grande attività di informazione”, ha specificato Luca Dal Fabbro al Corriere, menzionando anche il lavoro di EduIren, che si occupa di organizzare degli incontri con studenti e cittadini. La trasparenza è un valore da coltivare.

“Materie prime critiche e produzioni industriali italiane”: il commento di Luca Dal Fabbro sul Position Paper

“Materie prime critiche e produzioni industriali italiane. Le opportunità derivanti dall’economia circolare”: questo il titolo del Position Paper presentato a Roma presso la sede dell’Ara Pacis e realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Iren.

Presente all’evento anche Luca Dal Fabbro, che ha commentato gli importanti risultati emersi dallo studio: “I dati dimostrano come l’incremento della dotazione impiantistica in termini di recupero e riciclo delle materie prime critiche sia l’azione più urgente da intraprendere a beneficio della sicurezza del sistema economico italiano”.

Al momento il fabbisogno europeo di materie prime critiche dipende in larga parte dalle importazioni dalla Cina, ma se la fornitura di terre rare dovesse interrompersi il rischio di non poter più raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Europa diverrebbe tangibile: la Commissione Europea, attraverso il Critical Raw Materials Act, ha deciso infatti che, entro il 2030, l’estrazione, la raffinazione e il riciclo su suolo europeo debbano soddisfare rispettivamente almeno il 10%, il 40% e il 15% del fabbisogno di materie prime critiche.

La soluzione c’è, come ha evidenziato la Commissione Europea nel documento emanato nel marzo 2023, ne è ben consapevole anche Luca Dal Fabbro che spinge già da tempo per puntare tutto sull’economia circolare, alla ricerca di una maggiore indipendenza del nostro Paese dalle importazioni: “Al 2040 l’economia circolare potrà soddisfare fino al 32% del fabbisogno annuo di materie prime strategiche in Italia. Iren eserciterà un ruolo da protagonista in questo ambito, forte di un piano industriale che prevede al 2030 10,5 miliardi di Euro di investimenti con l’obiettivo di diventare il player di riferimento per l’economia circolare nel Paese”.

Presentazione del Position Paper “Materie prime critiche e produzioni industriali italiane”, realizzato da Iren e The European House – Ambrosetti

Luca Dal Fabbro ha partecipato alla presentazione del Position Paper dedicato alle materie prime critiche. L’Europa dipende dalle importazioni cinesi, il che è un rischio, ma l’Italia ha grandi potenzialità: grazie all’economia circolare potrebbe arrivare a soddisfare fino al 32% del fabbisogno annuo di materie prime strategiche entro il 2040.

Luca Dal Fabbro al Salone Internazionale del Libro di Torino

“Attraverso lo specchio tra sviluppo sostenibile e cultura”: questo il titolo del panel durante il quale è intervenuto Luca Dal Fabbro dedicandosi a temi economici e ambientali, sottolineando la fragilità del sistema finanziario attuale in seguito alle differenti crisi verificatisi negli ultimi anni. In questo scenario complesso, abbiamo dalla nostra parte la sostenibilità: trovare un paradigma comune aiuterà a garantire una maggior resilienza dell’economia globale.

Iren Innovation Day: Luca Dal Fabbro premia le start-up più promettenti

Luca Dal Fabbro premia le idee e le start-up più valide della prima edizione della Call4Ideas e della IV edizione di Iren Startup Award. “Con l’Iren Innovation Day”, ha dichiarato il Presidente, “guardiamo con curiosità al futuro dell’energia e alle nuove sfide innovative che ci attendono”. La chiave è cogliere con anticipo i trend emergenti e le potenzialità delle nuove tecnologie.

Energia sicura, economica e sostenibile: l’intervista di Luca Dal Fabbro a L’Avvenire

La crisi energetica nata con la guerra in Ucraina ed esplosa nell’estate del 2022 è stata prontamente tamponata dall’intervento del Governo e di Eni, che sono riusciti a ridurre la dipendenza del Paese dal gas russo grazie alle importazioni dall’Algeria. Lo scenario è più tranquillo, ma c’è ancora tanto che si può fare per configurare un sistema energetico più sicuro e più sostenibile.

Lo ha sottolineato Luca Dal Fabbro durante un’intervista a L’Avvenire: “se pensassimo di aver risolto il problema energetico del nostro Paese, sbaglieremmo”, ha commentato il Presidente Iren ed esperto di ESG. All’orizzonte, ad esempio, resta il problema della siccità, che comporta lo spegnimento di alcune centrali idroelettriche e termoelettriche.

L’urgenza maggiore resta la diversificazione dell’approvvigionamento di gas naturale”, ha spiegato Luca Dal Fabbro. “Oggi importiamo gas principalmente tramite i gasdotti e in parte minore dai rigassificatori. Noi non siamo certo contro le condotte, ma è chiaro che bisogna aumentare la quota di gas naturale liquefatto”. Servono nuovi impianti di rigassificazione e verso questa strada si sta già muovendo Iren con Sorgenia per sviluppare il più grande rigassificatore del Mediterraneo a Gioia Tauro: avrà una capacità fino a 16 miliardi di metri cubi all’anno. Occorre poi spingere l’acceleratore sulle rinnovabili, tutte, dal solare all’eolico, dal biogas al geotermico.

L’Italia è una grande potenza agricola, può produrre circa 10 miliardi di metri cubi in più dal biogas ottenuto dagli scarti dell’attività di agricoltori e allevatori, offrendo loro anche una fonte di reddito aggiuntiva”, ha spiegato Luca Dal Fabbro a L’Avvenire, evidenziando come anche l’energia geotermica resti un patrimonio poco sfruttato: “Calcoliamo che potremmo produrre 8 Gigawattora l’anno grazie al calore della terra tra Umbria, Toscana, Lazio e Marche. Il problema è che qui le regole restano troppo complesse”.

Nonostante i passi avanti compiuti negli ultimi anni in materia di procedimenti autorizzativi, c’è ancora tanto da fare per supportare gli investimenti in energia rinnovabile. Questa semplificazione non va vista come un ostacolo, ma come un processo da compiersi con determinazione, ricco di possibilità. “Oggi per lo stesso tipo di investimenti i tempi di realizzazione in Francia, Germania o Spagna sono dimezzati rispetto all’Italia”, commenta Dal Fabbro: si tratta di un impedimento anche per l’effettiva realizzazione del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Io credo che occorra mettere insieme i migliori giuristi ed esperti di diritto amministrativo per elaborare una forte semplificazione dei processi: si potrebbe mantenere lo stesso standard ambientale dimezzando i tempi autorizzativi”.

L’intervista si conclude toccando il tema idrogeno, “una fonte del futuro, non del presente”. Questo non è il momento di sognare, ma di essere pragmatici per comprendere tutto ciò che si può fare in breve tempo per rendere il sistema energetico italiano più sicuro, più indipendente, sostenibile e competitivo.

Economia circolare e terre rare: la video intervista di Luca Dal Fabbro

La transizione energetica è una grande occasioni di sviluppo industriale per l’Europa e per l’Italia: lo ha sottolineato Luca Dal Fabbro durante una video intervista a Il Giornale d’Italia, concentrandosi sui temi centrali del passaggio alle rinnovabili e dell’economia circolare.

Le terre rare sono un elemento fondamentale per la transizione sia energetica che digitale”, ha affermato il Presidente Iren. “I nostri fotovoltaici, le batterie, sono pieni di terre rare: il tungsteno, il tantalio, il gallio, sostanze di cui si parla poco ma che sono vitali per l’economia”.

Al momento oltre il 90% delle terre rare in quanto a estrazione, raffinazione e commercializzazione è in mano a un paese extraeuropeo: di conseguenza è sempre più importante guardare alle potenzialità italiane in quest’ambito, che derivano dall’economia circolare: “Gruppo Iren sta investendo molto nel recupero delle terre rare, abbiamo un impianto che stiamo costruendo ad Arezzo su questo, e su tutto ciò che è recupero delle acque” ha spiegato Luca Dal Fabbro a Il Giornale d’Italia. “Una delle grandi opportunità che ha il nostro Paese è quella di recuperare le acque reflue, ad esempio, le acque meteoriche, e su questo vanno fatti investimenti importanti. Di 100 gocce che cadono sul territorio italiano forse 8 – 9 vengono raccolte, il resto viene disperso. Questa è una ricchezza importante che non possiamo più permetterci di perdere, quindi dobbiamo trattenerla e valorizzarla.” L’Italia, come sottolineato da Luca Dal Fabbro, è la seconda potenza agroalimentare d’Europa, l’acqua è dunque fondamentale per svolgere tutte le attività correlate a questo settore: è importante concentrarsi sul recupero delle acque reflue che possono poi essere riutilizzate nell’agricoltura.

Luca Dal Fabbro, rilanciare l’economia in ottica green: l’intervista a Italia Informa

Luca Dal Fabbro è membro del Board esecutivo della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”: su questo ruolo e su altri temi centrali legati al futuro dell’energia si è concentrata l’intervista a Italia Informa, nella quale il Presidente Iren ha dichiarato: “Educare e formare la generazione a cui domani dovremo passare il testimone per governare il mondo che ci ospita è il più grande servizio che possiamo fare alla società”.

Nella Scuola Politica sono presenti figure di primo piano con le quali i giovani hanno l’opportunità di confrontarsi: “Sono profondamente onorato di condividere questa esperienza con personalità di questo calibro, che hanno portato e portano tuttora contributi professionali di altissimo livello per il nostro Pese: è uno stimolo nella mia attività quotidiana di manager e di cittadino. Allo stesso modo, per i giovani è un’opportunità impagabile potersi misurare con uomini e donne di un tale spessore umano e professionale”. Le sfide del passato tornano con nuova forza nel presente, pensiamo alle guerre, alle pandemie. Ci sono inoltre i rischi legati al web, alla tecnologia: per comprendere tutte le sfaccettature della realtà serve un approccio sempre più onnicomprensivo, professionisti dallo sguardo ampio e dalle competenze multisettoriali. La Scuola svolge le sue attività con questa consapevolezza.

Come dimostrato nel libro “ESG: La misura della sostenibilità ” (Rubbettino Editore, 2022), la transizione ecologica e l’economia circolare sono elementi imprescindibili del nostro presente: “Gli investimenti sostenibili non sono solo profittevoli, sono la chiave per aumentare la redditività di un’impresa”, sottolinea Luca Dal Fabbro nell’intervista. “In qualsiasi settore i report di sostenibilità acquistano autorevolezza”. In questo senso Gruppo Iren ha strutturato un Piano Industriale decennale per realizzare un futuro più sostenibile per comunità e territori, un progetto che si basa sui tre pilastri strategici di transizione, territorialità e qualità del servizio.

Come evidenziato da Luca Dal Fabbro al termine dell’intervista, il PNRR è la chiave per il rilancio economico e va salvaguardato. Gli operatori sono pronti ad accogliere questa occasione, ma serve anche l’azione tempestiva della politica, “soprattutto per quanto riguarda il tema degli iter autorizzativi che molto spesso bloccano il grande potenziale italiano di sviluppo green”.


Energia, i tre pilastri: l’editoriale di Luca Dal Fabbro per Formiche

La sostenibilità non basta: “Una politica energetica che voglia essere lungimirante deve assumere una prospettiva olistica, che si basi su tre pilastri. Sicurezza energetica, competitività e sostenibilità”.

Così scrive Luca Dal Fabbro in un recente editoriale su Formiche.net, sottolineando come occorra agire con celerità in quanto stiamo attraversando mesi e anni decisivi, di grandi cambiamenti sul piano internazionale. Basti pensare come oggi ben 850 milioni di persone (in gran parte africani) non abbiano accesso all’elettricità, o alla domanda esorbitante di energia proveniente da paesi come Cina, India e Africa: Luca Dal Fabbro riporta questi dati sottolineando anche la forte dipendenza dell’Europa dalle importazioni. In questo complesso scenario, tre sono i pilastri per dar vita a una nuova politica energetica.

La sicurezza e la sovranità si ottengono istallando nuovi rigassificatori, come quello di Iren a Gioia Tauro, e “facendo sistema, non operando da battitori liberi: questo significa lavorare insieme a Francia, Germania, Inghilterra, e non in ottica di contrapposizione ma di collaborazione con gli Stati Uniti”.

Il secondo pilastro, secondo Luca Dal Fabbro, riguarda invece le rinnovabili che rappresentano ancora una sfida, soprattutto se si considerano gli obiettivi del Piano Fit for 55. È inoltre necessario snellire il più possibile gli iter autorizzativi e lavorare sulla sburocratizzazione dei processi.

Si arriva infine al terzo pilastro”, scrive Dal Fabbro, “quello della competitività”. “L’Italia può dire la sua soprattutto in materia di economia circolare, dove è possibile lo sviluppo di una filiera italiana di componentistica per la gestione rinnovabile e lo storage”. In particolare, grande attenzione va rivolta alle materie prime “Critiche”, le cosiddette terre rare come il neodimio o il litio, da cui al momento siamo dipendenti dalla Cina. È necessario intervenire anche in questo ambito.

Per la riuscita di questi ambiziosi piani sarà di fondamentale importanza riuscire a condividere i benefici della transizione energetica con le imprese, i cittadini e i consumatori, favorendo la crescita dimensionale delle realtà che lavorano nel settore delle fonti rinnovabili, attraverso processi di aggregazione promossi dai grandi players”. Per riuscirci serve una visione strategica e il sopporto della finanza pubblica e nazionale, conclude Luca Dal Fabbro.

Convegno Utilitalia, l’intervento del Vicepresidente Luca Dal Fabbro

Mai come oggi la sicurezza energetica e la competitività del Paese richiedono un dialogo costruttivo e franco tra le aziende e gli apparati dello Stato al fine di garantire uno sviluppo rapido a beneficio del Paese in settori vitali e strategici quali energia, acqua ed economia circolare”: questa la dichiarazione di Luca Dal Fabbro durante il convegno intitolato “Crisi dell’energia, gli impatti sulle utilities e il contributo del comparto”.

Luca Dal Fabbro all’ESG Challenge Iren 2023

Il Paese deve cominciare a pensare ai giovani, perché il rilancio di una politica energetica e ambientale passa attraverso di loro. Noi abbiamo voluto scegliere i migliori”. Luca Dal Fabbro presenta l’ESG Challenge Iren 2023, basata sulle 12 sfide chiave proposte dall’azienda e in linea con l’Agenda 2030. Sostenibilità, temi sociali e di governance: su questi argomenti si sono cimentati i partecipanti provenienti sia da università italiane che estere.