Le rinnovabili non sono utili solo all’ambiente, ma anche a garantire alle nostre industrie energia a buon prezzo e – soprattutto – rendere l’Italia più resiliente di fronte a guerre, ricatti energetici e disastri naturali. Questa è la tesi sostenuta da Luca Dal Fabbro ed esposta al Forum Ambrosetti in un appuntamento tutto dedicato a investigare le relazioni tra geopolitica e settore energetico.
Secondo il Presidente di Iren, Enel e Snam hanno avuto un ruolo importante nel garantire l’approvvigionamento di gas in seguito alla crisi energetica scoppiata con la guerra in Ucraina, così come nell’abbassarne il prezzo a livello sostenibili. Tuttavia non ci si può fermare qui: è necessario approfittare della “calma piatta” per edificare un nuovo sistema energetico, più resiliente, e persino “immune alla guerre”. Luca Dal Fabbro elenca tre principi su cui deve essere basato: “la sicurezza dell'approvvigionamento, la competitività delle fonti e la sostenibilità”.
Considerazioni ancora più vitali per l’Italia, che è “il secondo paese più industrializzato d’Europa” e ha dunque un fabbisogno di energia più alto e urgente. Garantire energia a buon prezzo ai nostri imprenditori, secondo Luca Dal Fabbro, è innanzitutto una necessità strategica per le nostre economie: “Avere fonti non sostenibili significa avere fonti più costose, perché aumenteranno le tasse sulle emissioni di CO2, non diminuiranno.”
Ma quali sono, di fatto, le soluzioni? Innanzitutto sul biogas, di cui l’Italia potrebbe generare “oltre 10 miliardi di metri cubi l’anno”, con un costo contenuto. Iren sta già lavorando in questo senso, attraverso il grande biodigestore di Reggio Emilia.
In secondo luogo, bisogna dare una “accelerazione” al processo di transizione ecologica, che passa specialmente attraverso lo snellimento della legislazione e della burocrazia. “Non è possibile che installiamo un impianto fotovoltaico in 5 anni, quando in Francia si fa in un anno e mezzo, in Germania in un anno. Non è possibile che di fronte a una crisi energetica come quella dell'anno scorso, noi impieghiamo 3 anni a fare un rigassificatore”, afferma Luca Dal Fabbro. “Dobbiamo pensare, per certe emergenze del paese, a condividere quali sono le priorità, ma anche a condividere quali sono le regole emergenziali, perché non siamo usciti da una fase emergenziale.”
Importante anche pensare al tema dell’acqua: sia alla minaccia della siccità, che ha cominciato a serpeggiare proprio questa estate, che a quella dell’eccesso di acqua, che ha danneggiato l’Emilia Romagna. Iren sta programmando programmi per il recupero di acque reflue, che diminuiranno gli sprechi e aumenteranno l’efficienza. Oltre al programma idroelettrico sui cui Iren è già al lavoro da molti anni.