Le materie prime critiche hanno un’importanza economica strategica. Si tratta di risorse preziose, di difficile reperibilità, che spesso siamo costretti a importare. Sono state individuate 34 materie prime critiche per l’industria continentale. “Sono la base di apparecchiature e strumenti fondamentali per la vita quotidiana, per la sicurezza e per l’approvvigionamento energetico”, ha spiegato Luca Dal Fabbro. Il presidente Iren ospite a “Quasar”, il programma Rai condotto dal prof. Valerio Rossi Albertini, ha elencato alcuni di questi materiali e la loro valenza. Il litio, ad esempio, è fondamentale per le batterie, il rame lo è per la realizzazione dei droni. Il palladio, l’oro e il cadmio invece si trovano spesso nelle apparecchiature elettromedicali.
“In questo ambito, l’economia circolare è fondamentale”, afferma Luca Dal Fabbro. “Con una decina di impianti per il recupero delle materie prime critiche, in particolare dai RAEE, potremmo recuperare fino al 30% di questi materiali importanti per l’industria italiana. Salvaguardiamo così anche l’ambiente, riducendo l’impatto derivante dalle estrazioni e dal trasporto dei materiali”. Rendendo l’Italia più indipendente dal punto di vista degli approvvigionamenti, otteniamo un’industria più resiliente e competitiva, oltre a far risparmiare il Paese e le famiglie.
Parlando nello specifico dei Raee, il presidente Iren ha spiegato che si tratta di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche come cellulari, televisori e batterie. “È importante reimpostare la nostra industria pensando al recupero e al riutilizzo”, afferma Luca Dal Fabbro. “I primi attori di questo processo siamo noi: dobbiamo pensare che un cellulare è una miniera preziosa, dunque è importante recuperarne le componenti”. Piccoli gesti consapevoli possono aiutare l’economia circolare. Ad esempio, è possibile riconsegnare i dispositivi inutilizzati presso i raccoglitori, così che i materiali preziosi non vadano persi. “Dai cittadini alle grandi imprese fino alle pubbliche amministrazioni ci deve essere cooperazione e una linea comune”, afferma Dal Fabbro. “Le multiutility in questo processo hanno un ruolo fondamentale, avendo un ciclo integrato che va dal recupero dei rifiuti fino al loro trattamento e lavorazione. Il cittadino, dal canto suo, è un anello importantissimo della catena”.