“Nei prossimi anni siamo destinati ad avere un ambiente più caldo. Un problema di siccità prospettica maggiore, a cui si aggiunge il cuneo salino, cioè l’acqua di mare che entra nelle falde e nei fiumi inquinando i territori. L’Italia è la seconda potenza agroalimentare d’Europa, abbiamo quindi bisogno di molta acqua, siamo dei grandi consumatori”.
Luca Dal Fabbro è tornato ospite a “Quasar”, il programma Rai condotto dal prof. Valerio Rossi Albertini.
Gli interventi da mettere in atto per far fronte alla siccità, soprattutto in Pianura Padana, sono diversi: “Come Iren trattiamo tutto il ciclo idrico integrato e vediamo una diminuzione delle risorse nel territorio. Dobbiamo pensare a salvaguardarle e non disperderle. Il 90% di tutte le risorse idriche arriva dallo scioglimento dei ghiacci e dalle piogge, noi raccogliamo solo il 10% dell’acqua piovana. Perdiamo più del 40% dell’acqua trasportandola tramite condutture”.
Per affrontare queste criticità, Iren investe nell’ammodernamento dell’infrastruttura, ma non solo. Nel Piano Industriale al 2030 sono previsti 2 miliardi di euro spesi per questo settore, soprattutto per il trattamento e la riduzione delle perdite.
Come sottolineato da Luca Dal Fabbro a “Quasar”, l’acqua è anche una fonte stoccabile, utile a produrre energia rinnovabile.
Le direttive da seguire sono tre: la raccolta dell’acqua, la non dispersione delle acque depurate nelle tubazioni e il risparmio delle risorse idriche attraverso le buone pratiche di utilizzo.
“Serve un nuovo PNRR dedicato all’acqua per evitare il problema della siccità”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro. “Dobbiamo pensare che la gestione delle acque sia un aspetto strategico per il Paese, al pari dell’energia e delle materie critiche”.