La sostenibilità non basta: “Una politica energetica che voglia essere lungimirante deve assumere una prospettiva olistica, che si basi su tre pilastri. Sicurezza energetica, competitività e sostenibilità”.
Così scrive Luca Dal Fabbro in un recente editoriale su Formiche.net, sottolineando come occorra agire con celerità in quanto stiamo attraversando mesi e anni decisivi, di grandi cambiamenti sul piano internazionale. Basti pensare come oggi ben 850 milioni di persone (in gran parte africani) non abbiano accesso all’elettricità, o alla domanda esorbitante di energia proveniente da paesi come Cina, India e Africa: Luca Dal Fabbro riporta questi dati sottolineando anche la forte dipendenza dell’Europa dalle importazioni. In questo complesso scenario, tre sono i pilastri per dar vita a una nuova politica energetica.
La sicurezza e la sovranità si ottengono istallando nuovi rigassificatori, come quello di Iren a Gioia Tauro, e “facendo sistema, non operando da battitori liberi: questo significa lavorare insieme a Francia, Germania, Inghilterra, e non in ottica di contrapposizione ma di collaborazione con gli Stati Uniti”.
Il secondo pilastro, secondo Luca Dal Fabbro, riguarda invece le rinnovabili che rappresentano ancora una sfida, soprattutto se si considerano gli obiettivi del Piano Fit for 55. È inoltre necessario snellire il più possibile gli iter autorizzativi e lavorare sulla sburocratizzazione dei processi.
“Si arriva infine al terzo pilastro”, scrive Dal Fabbro, “quello della competitività”. “L’Italia può dire la sua soprattutto in materia di economia circolare, dove è possibile lo sviluppo di una filiera italiana di componentistica per la gestione rinnovabile e lo storage”. In particolare, grande attenzione va rivolta alle materie prime “Critiche”, le cosiddette terre rare come il neodimio o il litio, da cui al momento siamo dipendenti dalla Cina. È necessario intervenire anche in questo ambito.
“Per la riuscita di questi ambiziosi piani sarà di fondamentale importanza riuscire a condividere i benefici della transizione energetica con le imprese, i cittadini e i consumatori, favorendo la crescita dimensionale delle realtà che lavorano nel settore delle fonti rinnovabili, attraverso processi di aggregazione promossi dai grandi players”. Per riuscirci serve una visione strategica e il sopporto della finanza pubblica e nazionale, conclude Luca Dal Fabbro.