Iren, Luca Dal Fabbro: verso un modello rigenerativo e circolare

A novembre 2021, Iren ha avviato il suo più ambizioso Piano Industriale che guarda al 2030 e che, aggiornato nel 2024, ha visto un significativo potenziamento dei principali driver di allocazione del capitale. Il piano prevede investimenti per 8,2 miliardi di euro nei prossimi sette anni, destinati principalmente a infrastrutture energetiche, ciclo idrico, sviluppo di capacità rinnovabili e settore ambientale, in linea con la missione di Iren verso l’economia circolare e la transizione ecologica.

Ne ha parlato il Presidente Luca Dal Fabbro che ha approfondito il ruolo dell’approccio ESG e l’impegno di Iren per un futuro sostenibile e rigenerativo nell’intervista pubblicata su “Milano Finanza”. L’approccio ESG risulta essere essenziale per realizzare un cambio di paradigma, passando dal tradizionale modello “take-make-dispose” a uno basato sulla valorizzazione delle risorse. Secondo il Presidente, tale approccio migliora la competitività delle aziende, oltre a creare un modello economico rigenerativo, dove sostenibilità e governance trasparente sono centrali per il futuro. “Il modello economico che avrà spazio nel futuro è rigenerativo e circolare dove le tematiche ESG, come il sociale e la buona e trasparente governance aziendale, saranno centrali e pivotali”, ha fatto sapere.

La visione sostenibile di Iren si manifesta attraverso un Piano Industriale orientato alla resilienza urbana, alla decarbonizzazione e all’economia circolare. Con il 70% degli investimenti sostenibili ammissibili alla Tassonomia Europea, il Gruppo si impegna a tutelare risorse idriche e a supportare il territorio. Dal 2017, l’azienda ha emesso sei Green Bond, totalizzando 3 miliardi di euro e testimoniando l’interesse degli investitori per la strategia di crescita sostenibile del Gruppo. Gli ultimi bond, emessi nel 2024, hanno attratto domanda per quasi cinque volte il valore offerto, garantendo la solidità finanziaria necessaria a supportare gli impegni presi.

La piattaforma RigeneRare, avviata nel 2024, rappresenta un passo strategico per la creazione di una filiera nazionale di riciclo delle terre rare. “La piattaforma RigeneRare – ha commentato Luca Dal Fabbroè stato il primo passo per aggregare visioni e competenze di imprese, associazioni e istituzioni con l’obiettivo di mettere a fattor comune dati e informazioni che indirizzino lo sviluppo del settore dando uno slancio concreto alla transizione ecologica del Paese”.

In questo contesto, Iren è fortemente impegnata sul piano dell’economia circolare, che può permettere di soddisfare fino al 30% del fabbisogno italiano di materie prime critiche entro il 2040; il Gruppo avvierà a fine anno il primo impianto in Europa basato su tecnologia idrometallurgica

L’impegno verso il territorio è un altro dei pilastri della strategia di Iren, che da sempre investe per migliorare la qualità della vita e favorire uno sviluppo sostenibile delle comunità. Questo si traduce in progetti come EfficienTo, il piano di riqualificazione di 800 edifici a Torino, e in altre iniziative di sostenibilità condivise con gli stakeholder locali.

Luca Dal Fabbro guida Iren nell’acquisizione strategica di Egea

L’acquisizione di Egea da parte di Iren, guidata dal presidente Luca Dal Fabbro, rappresenta una mossa strategica che rafforza la presenza del gruppo in Piemonte e Liguria. Iren, una delle principali multiutility italiane, serve un vasto numero di clienti nei settori energetico, idrico e ambientale. Con questo importante passo, l’azienda punta a consolidare ulteriormente la sua posizione di leadership nel mercato energetico.

L’operazione di acquisizione, conclusa dopo oltre un anno, si è dimostrata complessa sotto vari aspetti, ma necessaria per mettere a punto un progetto di rilancio su un territorio di grande rilevanza strategica. Luca Dal Fabbro ha spiegato: “Ci sono tre motivi per cui ho fortemente voluto portare a termine l’acquisizione di Egea. Il primo è che il territorio dov’è radicata (cuneese e basso Piemonte) ha un altissimo potenziale economico sia per le grandi imprese presenti, e penso ad esempio a Ferrero, sia per un tessuto manifatturiero brillantissimo e ricco. Il secondo è che ho visto le capacità di questa azienda e credo che possiamo rilanciarla.” Inoltre, l’acquisizione è risultata cruciale anche dal punto di vista della competitività di Iren. Questo intervento ha infatti permesso alla multiutility di consolidare la propria leadership territoriale nell’area del Nord Ovest.

L’acquisizione si inserisce in una visione più ampia di crescita e sviluppo per Iren, che mira a integrare le attività di Egeaattraverso un modello di gestione ibrido, che permetterà a Egea di beneficiare delle risorse e delle competenze di Iren, pur mantenendo una certa indipendenza operativa. Dal Fabbro ha sottolineato l’importanza delle sinergie che si stanno delineando: “Le stiamo cominciando a creare per migliorarne il funzionamento e già abbiamo ottenuto dei risultati con un Ebitda che ha raggiunto i 35 milioni e contiamo arrivi a 55-60 milioni entro il 2024”.

Un altro aspetto cruciale dell’acquisizione riguarda gli investimenti programmati da Iren, che puntano a rilanciare Egea attraverso progetti concreti e mirati. Questi includono iniziative nel settore delle energie rinnovabili, e relativi ai settori ambientale e delle reti. Sul tema della rinnovabili, Luca Dal Fabbro ha confermato l’impegno dell’azienda nel perseguire una politica di sostenibilità, affermando: “Abbiamo appena finalizzato l’acquisto per la realizzazione del primo grande impianto agrivoltaico avanzato in Italia a Rovigo e ora guardiamo al fotovoltaico in Puglia dove stiamo aspettando di chiudere un’operazione importante”. Ha poi aggiunto: “Abbiamo da subito iniziato a parlare con gli stakeholder e vogliamo stabilire un rapporto di normalità che superi le tensioni con lavoratori e creditori”. Questo processo di riconciliazione, che include un piano di investimenti significativi, è fondamentale per garantire una ripresa solida e sostenibile dell’azienda.

Luca Dal Fabbro presenta il nuovo hub RigeneRare alla Camera

Presentato il 22 luglio 2024, il nuovo hub RigeneRare rappresenta un progetto ambizioso, che mira a trasformare l’Italia in un punto di riferimento per il riciclo delle materie prime critiche e dei metalli preziosi. L’iniziativa è promossa da Luca Dal Fabbro, Presidente di Gruppo Iren, Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, insieme ad altre importanti figure istituzionali. L’obiettivo è creare una filiera nazionale sostenibile e resiliente.

RigeneRare nasce dalla necessità di ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di materiali essenziali come litio, cobalto e terre rare, fondamentali per la transizione verde e digitale. Attraverso l’adozione di tecnologie avanzate di recupero e riciclo, il nuovo hub punta a sviluppare un sistema di approvvigionamento sicuro e diversificato, favorendo la crescita dell’economia circolare nel settore delle materie prime critiche.

“Il tema delle materie prime critiche è sempre più presente nel dibattito pubblico, anche grazie all’interesse che il Governo gli ha riservato in questi mesi”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro durante la presentazione. “A maggio 2023, come Iren, abbiamo promosso un primo studio sulle potenzialità di questo tema nell’ambito dell’economia circolare”.

L’Italia e l’Europa dipendono fortemente da paesi extra-UE, in particolare dalla Cina, per l’approvvigionamento di materie prime critiche. RigeneRare intende affrontare questa sfida puntando sul riciclo e sull’economia circolare, soluzioni che non solo riducono la necessità di nuove estrazioni minerarie, ma offrono anche significativi benefici ambientali ed economici. Il progetto, come sottolineato da Luca Dal Fabbro, “ben si sposa anche con gli obiettivi del Piano Mattei, portato avanti dal Governo”.

Attualmente, la filiera impiantistica nazionale è poco sviluppata e il contributo del riciclo alla domanda di materie prime è minimo. RigeneRare mira a cambiare questa situazione raccogliendo e organizzando dati sulla filiera, promuovendo l’integrazione tra attori accademici e industriali e favorendo lo sviluppo di competenze specialistiche nel settore del riciclo.

Grazie a questo nuovo hub, l’Italia punta a diventare un modello di sostenibilità e innovazione nel settore delle materie prime critiche, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi europei al 2030 e riducendo la dipendenza dalle importazioni di materiali essenziali.

Luca Dal Fabbro: il piano di Iren da 8,2 miliardi di euro per lo sviluppo sostenibile dei territori

Nei prossimi sette anni, Iren investirà 8,2 miliardi di euro destinati soprattutto allo sviluppo delle infrastrutture delle reti energetiche e del ciclo idrico, all’ampliamento della capacità rinnovabile e al settore ambientale. È quanto riportato nel piano industriale presentato dalla multiutility guidata dal Presidente Luca Dal Fabbro.
Rispetto al piano precedente, questo presenta un incremento dei progetti sui business regolati, una rimodulazione degli impianti di sviluppo ambiente e un focus maggiore sulle operazioni organiche. Circa il 94% degli investimenti riguarderà infatti la crescita organica e solo il 6% concernerà operazioni di consolidamento. L’80% delle risorse saranno focalizzate sui settori regolati, allo scopo di potenziare, ammodernare e digitalizzare i servizi a rete, ma anche sviluppare capacità rinnovabile, attraverso contratti Ppa e incentivi, estendere il teleriscaldamento e migliorare ulteriormente il servizio della raccolta dei rifiuti urbani. Nel dettaglio, dei 2,8 miliardi di euro utilizzati per incrementare l’efficienza e la qualità dei servizi a rete, il 58% dei fondi andrà al servizio idrico integrato, il 29% alle reti dell’energia elettrica e il 13% alla distribuzione del gas.
Sono previsti investimenti per 8,2 miliardi di euro a supporto di un Ebitda a circa 1,8 miliardi di euro nel 2030 – spiega Luca Dal Fabbro – Tale incremento è sostenuto dalla crescita organica, trainata dai business regolati dell’infrastruttura di rete che raggiungeranno 4,5 miliardi di euro di Rab, dalla realizzazione di 1,2 GW di nuova capacità rinnovabile, dallo sviluppo di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti e dall’incremento della customer base a 2,6 milioni di clienti”.
Come ricordato dal Presidente di Iren, al raggiungimento dei target industriali di tutte le business unit contribuirà anche il consolidamento di Egea e Sienambiente, mentre il processo di efficientamento supporterà la crescita dell’Ebitda per circa 130 milioni di euro. Stando a quanto previsto dal piano, entro il 2030 il margine operativo lordo dovrebbe subire un incremento di oltre 600 milioni rispetto al 2023.
In questo piano, confermando la visione strategica intrapresa e fondata sulla transizione ecologica, la territorialità e la qualità dei servizi introduciamo una nuova allocazione del capitale, che ha alla base un piano di investimenti solido, visibile nei ritorni attesi e flessibile – spiega Luca Dal Fabbro – A questi elementi si aggiunge un’elevata attenzione alla disciplina finanziaria, finalizzata al mantenimento degli attuali livelli di rating, e una dividend policy caratterizzata da un’estesa visibilità e solidità, con un dividendo per azione in crescita dell’8% annuo fino al 2027”.

Luca Dal Fabbro al convegno Utilitalia

Nel suo intervento al convegno “Le prospettive dei mercati energetici tra sicurezza, sostenibilità e competitività” presso Palazzo Merulana, Luca Dal Fabbro ha parlato del settore energetico e delle prospettive future, concentrandosi sull’importanza delle utilities per la transizione energetica.

Luca Dal Fabbro partecipa alla premiazione dell’ESG Challenge 2024

Il progetto si pone come obiettivo primario quello di arricchire la conoscenza e la discussione sui temi ESG e della sostenibilità”. Luca Dal Fabbro apre l’evento di Gruppo Iren che premia le 10 migliori tesi universitarie che trattano il tema della sostenibilità e delle sfide ESG. Un evento a cui hanno partecipato anche importanti esperti del panorama italiano e internazionale.

Luca Dal Fabbro a “Quasar”: le risorse idriche in Italia

Iren è tra i principali attori nel campo del ciclo idrico integrato, un settore sempre più da attenzionare, e coinvolto direttamente dai cambiamenti climatici in corso. Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ne ha parlato durante una nuova puntata di “Quasar”, il programma Rai condotto da Valerio Rossi Albertini.

L’acqua nel mondo rimane la stessa, ma viene distribuita in maniera diversa”, ha spiegato Dal Fabbro. “Noi, ad esempio, stiamo perdendo l’acqua dei ghiacciai a causa del riscaldamento globale. La Pianura Padana sarà soggetta a uno stress idrico maggiore nei prossimi anni, e dovremo dunque trattare la risorsa in modo differente.”

Come sottolineato dal Presidente, Iren investirà oltre 2 miliardi al 2030, anche per dimezzare la dispersione di acqua negli acquedotti, con l’obiettivo di ridurla al di sotto del 20%.

Sul piano del recupero di acqua dai processi di depurazione, invece è bene nominare l’esempio virtuoso dell’impianto Iren a Reggio Emilia, che raccoglie le acque utilizzate dall’industria per rimetterle a disposizione dell’agricoltura.

Occorre pensare all’acqua in maniera circolare”, ha spiegato Luca Dal Fabbro. In questo senso, intercettare l’acqua piovana è importante: “Di 100 gocce che cadono sul territorio ne raccogliamo meno del 5-6%. Grandi industrie, ville ed edifici pubblici possono fare la loro parte”.

Come sottolineato da Dal Fabbro a “Quasar”, “dobbiamo aiutare le industrie a installare processi moderni che permettano di riutilizzare l’acqua in un ciclo continuo e virtuoso”.

Per quanto riguarda invece l’altro comparto critico, l’agricoltura, si tratta di “una sfida complessa, che però può essere vinta grazie alle tecnologie innovative di irrigazione”. Luca Dal Fabbro ha parlato infatti dell’agricoltura di precisione e dell’utilizzo di droni che consentono di irrorare esattamente dove serve.

Sono necessari investimenti importanti in opere di cui il Paese e l’Europa hanno bisogno”.

Luca Dal Fabbro riceve il Premio Manager Utilities “Andrea Gilardoni”: è Manager dell’anno 2023

Luca Dal Fabbro, in qualità di Presidente di Iren, è stato nominato Manager dell’anno 2023 nella categoria “Servizi Pubblici Locali”: il Premio Manager Utilities – Andrea Gilardoni, giunto alla sua diciassettesima edizione, è stato votato dai prestigiosi comitati della Rivista Management delle Utilities e delle Infrastrutture AGICI.

Il premio è stato assegnato a Luca Dal Fabbro in virtù della “visione strategica fortemente innovativa e ai risultati industriali raggiunti da Iren nei servizi ambientali e nella circular economy”.

Il Presidente si è mostrato entusiasta al termine del Workshop di AGICI-AccentureLe utilities nell’era della Generative AI: ottimizzazione, competitività e gestione degli asset”, che si è concluso proprio con le premiazioni.

Grazie a chi ha deciso di assegnarmi questo premio che io dedico ai nostri 14 mila lavoratori e lavoratrici, che in questo momento stanno operando con senso di responsabilità e trasparenza”, ha commentato il Presidente Luca Dal Fabbro. “Ci tengo a ricordare che le multiutility hanno un ruolo essenziale in questo Paese. Abbiamo inaugurato il più grande impianto di riciclo della plastica nel Nord Italia, e molti investimenti sul territorio sono rivolti alla sostenibilità”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di mantenere sempre l’attenzione fissa sulle tematiche ambientali e legate alle specifiche esigenze di ogni territorio.

Luca Dal Fabbro a “Quasar”: multiutility e industria circolare

L’economia circolare è il pilastro della nuova industria. L’Italia deve rigenerarsi con modelli industriali circolari, per questo stiamo investendo molto su vari fronti: dal legno ai materassi fino ai metalli preziosi, considerando anche il biogas e la plastica”.

Luca Dal Fabbro torna ospite a “Quasar”, il programma Rai condotto dal prof. Valerio Rossi Albertini. Parlando di progetti concreti, il presidente Iren ha illustrato le attività più innovative legate ai nuovi impianti per il recupero di vari materiali. A Vercelli, ad esempio, esiste un impianto dedicato al legno, che dà vita a nuovi bancali che possono essere riutilizzati infinite volte a ciclo continuo. A Torino invece, un impianto si concentra sul recupero dei materassi, difficili da smaltire: “Abbiamo investito in due giovani startupper brillanti, che hanno inventato un processo nuovo per il recupero dei materassi”, ha spiegato Luca Dal Fabbro. “Altro esempio sorge invece a Borgaro, vicino a Torino: qui è attivo l’impianto di recupero plastiche tra i più avanzati in Europa, in grado di identificare i vari tipi di plastiche utilizzando l’intelligenza artificiale e il machine learning”.

Il presidente di Iren ha illustrato il “modello inclusivo” del Gruppo, che, grazie a un ecosistema di partner, è in grado di  creare, sviluppare e gestire progetti innovativi. Così la plastica più difficile da trattare si trasforma in acciaio green, i televisori ormai in disuso vengono scomposti per recuperare i materiali rari che contengono e, al contempo, si studia un nuovo processo per il recupero del litio, un materiale strategico per l’industria italiana. “Si tratta di un progetto basato sul recupero del litio dalle salamoie vulcaniche, portato avanti insieme a un partner australiano”, ha spiegato Luca Dal Fabbro a “Quasar”. “Questo Paese ha bisogno anche di progetti avveniristici per rigenerare la propria industria”.

Le aziende multiutility come Iren sono al centro del grande quadro dell’economia circolare: “Siamo di fronte a un momento di rivoluzione: da un’industria usa-consuma-getta degli anni Sessanta, stiamo necessariamente passando a un’industria dove bisogna rigenerare”, ha commentato il presidente Iren. “La multiutility è il fattore pivotale di questa nuova economia di rigenerazione”.

Luca Dal Fabbro a “Quasar”: le comunità energetiche, vantaggi economici e ambientali  

Una comunità energetica è la combinazione di consumatori che si mettono insieme (famiglie, imprese, pubblica amministrazione) e decidono di installare un impianto per la produzione di energia: l’impianto può essere fotovoltaico, eolico, di varia natura”.

Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren, ha partecipato al programma Rai “Quasar” condotto dal prof. Valerio Rossi Albertini. Durante il suo intervento si è parlato delle comunità energetiche a 360 gradi, delle loro potenzialità e di come nascono.

Con lo sviluppo nella società odierna di una nuova sensibilità verso l’ambiente e verso la lotta agli sprechi, le comunità energetiche rappresentano una soluzione sicuramente percorribile, in grado di portare benefici economici e sostenibili ai territori: utilizzando il fotovoltaico, ad esempio, si produce energia verde, rinnovabile. Le comunità energetiche inoltre seguono un modello resiliente, che permette di avere punti di consumo vicini ai punti di produzione, così da ridurre gli investimenti sulla rete di trasmissione e gli sprechi. Quando si trasferisce energia infatti, una parte di essa si perde, ma in questo caso il fenomeno è nettamente contenuto: l’energia prodotta è a km zero.

Si può creare una collettività di autoconsumo in un condominio, ad esempio: nello stesso edificio si viene a generare un’unione di consumatori, che installano un pannello o più pannelli fotovoltaici sul tetto”, ha spiegato Luca Dal Fabbro a “Quasar”.

Abbiamo vissuto, con l’esplosione della guerra russo-ucraina, un aumento sconsiderato del prezzo dell’energia elettrica e del gas. Questo ha avuto un impatto molto negativo sul bilancio famigliare. La diffusione delle attività di autoconsumo, o comunità energetiche, è una soluzione veloce per creare una maggior autosufficienza nella produzione e una riduzione dei costi”. “Significa far lavorare il territorio”, ha aggiunto Luca Dal Fabbro, “far lavorare gli elettricisti, gli installatori, i fornitori locali, i manutentori. Quindi ha un beneficio enorme sul territorio”.

Gruppo Iren prevede la nascita di migliaia di comunità energetiche nei prossimi 10 anni. Torino, in questo senso, rappresenta un esempio virtuoso: esiste infatti una comunità energetica rinnovabile all’interno di un condominio grazie all’installazione sul tetto di pannelli fotovoltaici che, a breve, produrranno energia sostenibile.