Nei prossimi sette anni, Iren investirà 8,2 miliardi di euro destinati soprattutto allo sviluppo delle infrastrutture delle reti energetiche e del ciclo idrico, all’ampliamento della capacità rinnovabile e al settore ambientale. È quanto riportato nel piano industriale presentato dalla multiutility guidata dal Presidente Luca Dal Fabbro.
Rispetto al piano precedente, questo presenta un incremento dei progetti sui business regolati, una rimodulazione degli impianti di sviluppo ambiente e un focus maggiore sulle operazioni organiche. Circa il 94% degli investimenti riguarderà infatti la crescita organica e solo il 6% concernerà operazioni di consolidamento. L’80% delle risorse saranno focalizzate sui settori regolati, allo scopo di potenziare, ammodernare e digitalizzare i servizi a rete, ma anche sviluppare capacità rinnovabile, attraverso contratti Ppa e incentivi, estendere il teleriscaldamento e migliorare ulteriormente il servizio della raccolta dei rifiuti urbani. Nel dettaglio, dei 2,8 miliardi di euro utilizzati per incrementare l’efficienza e la qualità dei servizi a rete, il 58% dei fondi andrà al servizio idrico integrato, il 29% alle reti dell’energia elettrica e il 13% alla distribuzione del gas.
“Sono previsti investimenti per 8,2 miliardi di euro a supporto di un Ebitda a circa 1,8 miliardi di euro nel 2030 – spiega Luca Dal Fabbro – Tale incremento è sostenuto dalla crescita organica, trainata dai business regolati dell’infrastruttura di rete che raggiungeranno 4,5 miliardi di euro di Rab, dalla realizzazione di 1,2 GW di nuova capacità rinnovabile, dallo sviluppo di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti e dall’incremento della customer base a 2,6 milioni di clienti”.
Come ricordato dal Presidente di Iren, al raggiungimento dei target industriali di tutte le business unit contribuirà anche il consolidamento di Egea e Sienambiente, mentre il processo di efficientamento supporterà la crescita dell’Ebitda per circa 130 milioni di euro. Stando a quanto previsto dal piano, entro il 2030 il margine operativo lordo dovrebbe subire un incremento di oltre 600 milioni rispetto al 2023.
“In questo piano, confermando la visione strategica intrapresa e fondata sulla transizione ecologica, la territorialità e la qualità dei servizi introduciamo una nuova allocazione del capitale, che ha alla base un piano di investimenti solido, visibile nei ritorni attesi e flessibile – spiega Luca Dal Fabbro – A questi elementi si aggiunge un’elevata attenzione alla disciplina finanziaria, finalizzata al mantenimento degli attuali livelli di rating, e una dividend policy caratterizzata da un’estesa visibilità e solidità, con un dividendo per azione in crescita dell’8% annuo fino al 2027”.
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