Il ruolo dell’Italia nel panorama energetico europeo non è mai stato così cruciale. In una recente intervista a La Stampa e al Secolo XIX, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha affrontato i temi legati alla sicurezza energetica, al contrasto alla speculazione sui prezzi e alla necessità di un’autonomia energetica europea.
Secondo Luca Dal Fabbro, l’Italia ha saputo adattarsi rapidamente al contesto internazionale, caratterizzato dalla riduzione delle forniture di gas russo attraverso l’Ucraina. “Oggi il sistema europeo, e quindi quello italiano, è molto più resilienterispetto allo scoppio della guerra in Ucraina”, ha dichiarato. Quattro i fattori chiave che contribuiscono a questa resilienza. La riduzione della domanda:un processo di de-industrializzazione sta abbassando il consumo complessivo di gas. Elevati livelli di stoccaggio: attualmente, le riserve italiane sono al 75-80%. Clima favorevole: le temperature miti dell’inverno riducono il fabbisogno energetico. Diversificazione delle fonti: l’incremento delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) da Paesi come Algeria, Egitto, Qatar, Stati Uniti e Azerbaigian ha rafforzato l’approvvigionamento.
Il Presidente di Iren ha confermato l’importanza del sistema infrastrutturale italiano, con gasdotti come il Transmed, il GreenStream e il Tap, e terminali di rigassificazione che rendono il Paese un punto di riferimento per l’intero continente. “In Europa rappresentiamo uno dei pilastri cruciali. C'è il nucleare della Francia, c'è il gas che importiamo noi e ci sono i rigassificatori tedeschi e polacchi. A oggi si può affermare che l'Italia è un Paese essenziale”, ha fatto sapere.
Nonostante il gas resti indispensabile nel breve termine, il Presidente di Iren ha ribadito l’urgenza di accelerare sulla transizione energetica. “Occorre aumentare gli investimenti nelle rinnovabili, nell’efficienza energetica e nella termovalorizzazione dei rifiuti”, ha affermato mettendo anche in luce la necessità di ridurre la dipendenza tecnologica dall’estero, puntando sulla reindustrializzazione europea e sull’economia circolare.
Pur riconoscendo il potenziale del nucleare, Luca Dal Fabbro ha invitato alla prudenza: “Servono una legge, una società di controllo e un’infrastruttura tecnocratica adeguata”. Nel frattempo, ha esortato a concentrarsi sulle tecnologie già disponibili per affrontare le sfide energetiche e climatiche.
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