Iren è tra i principali attori nel campo del ciclo idrico integrato, un settore sempre più da attenzionare, e coinvolto direttamente dai cambiamenti climatici in corso. Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ne ha parlato durante una nuova puntata di “Quasar”, il programma Rai condotto da Valerio Rossi Albertini.
“L’acqua nel mondo rimane la stessa, ma viene distribuita in maniera diversa”, ha spiegato Dal Fabbro. “Noi, ad esempio, stiamo perdendo l’acqua dei ghiacciai a causa del riscaldamento globale. La Pianura Padana sarà soggetta a uno stress idrico maggiore nei prossimi anni, e dovremo dunque trattare la risorsa in modo differente.”
Come sottolineato dal Presidente, Iren investirà oltre 2 miliardi al 2030, anche per dimezzare la dispersione di acqua negli acquedotti, con l’obiettivo di ridurla al di sotto del 20%.
Sul piano del recupero di acqua dai processi di depurazione, invece è bene nominare l’esempio virtuoso dell’impianto Iren a Reggio Emilia, che raccoglie le acque utilizzate dall’industria per rimetterle a disposizione dell’agricoltura.
“Occorre pensare all’acqua in maniera circolare”, ha spiegato Luca Dal Fabbro. In questo senso, intercettare l’acqua piovana è importante: “Di 100 gocce che cadono sul territorio ne raccogliamo meno del 5-6%. Grandi industrie, ville ed edifici pubblici possono fare la loro parte”.
Come sottolineato da Dal Fabbro a “Quasar”, “dobbiamo aiutare le industrie a installare processi moderni che permettano di riutilizzare l’acqua in un ciclo continuo e virtuoso”.
Per quanto riguarda invece l’altro comparto critico, l’agricoltura, si tratta di “una sfida complessa, che però può essere vinta grazie alle tecnologie innovative di irrigazione”. Luca Dal Fabbro ha parlato infatti dell’agricoltura di precisione e dell’utilizzo di droni che consentono di irrorare esattamente dove serve.
“Sono necessari investimenti importanti in opere di cui il Paese e l’Europa hanno bisogno”.
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